Il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile della Città metropolitana di Genova prevede 7 assi strategici, tra i quali l’asse 3 “Integrare la mobilità dolce con gli altri sistemi di trasporto”. Puntare sulla strategia della mobilità dolce e sulla sua integrazione con gli altri sistemi di mobilità significa traguardare il raggiungimento di molteplici benefici in termini di salute, coesione sociale e riqualificazione del territorio e del paesaggio, contribuendo a raggiungere l’obiettivo più generale di miglioramento della qualità della vita.
La strategia per risultare più efficace prevede l’integrazione delle reti per la mobilità dolce in più ampie azioni di riqualificazione/rigenerazione urbana e incremento della resilienza dei territori, anche attraverso la creazione di “infrastrutture verdi”, finalizzate alla salvaguardia del capitale naturale, alla creazione di connessioni ecologico-funzionali e alla riscoperta dei valori dei luoghi, in sintonia con il modello ormai consolidato delle “greenway”.
Il PUMS di Città Metropolitana di Genova per favorire la ciclabilità intende agire su più livelli: sul potenziamento della rete di infrastrutture dedicate, sulla incentivazione all’uso quotidiano introducendo premialità per i comportamenti virtuosi (ad esempio per spostamenti sistematici casa-lavoro in bicicletta), sull’introduzione di forme innovative di bike-sharing, sulla comunicazione a cittadini e turisti.
Le azioni devono quindi concentrarsi sul rafforzamento della dotazione di infrastrutture, prevedendo una rete di percorsi compiuta e supportata da una adeguata rete di postazioni bike sharing e di attrezzature di servizio ed in particolare:
- una rete di piste ciclabili incardinata sugli assi centrali e sulle principali attrazioni turistiche, dotata di parcheggi di interscambio con i principali terminali del trasporto pubblico (nodi di interscambio auto e stazioni linee di forza del trasporto pubblico);
- politiche per la diffusione delle biciclette a pedalata assistita;
- incremento delle possibilità di trasporto bici su ascensori, treni e alcuni filobus/bus;
- diffusione capillare di rastrelliere per biciclette;
- limitazione della velocità delle biciclette nelle aree pedonali.
Anche l’asse strategico n. 7 del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile “Adeguare la rete, diffondere la cultura della sicurezza e della mobilità sostenibile” trova ampia attuazione nel Biciplan e corrisponde all’obiettivo, di più vasto respiro, di creare “comunità resilienti”, che siano capaci di adattarsi ai cambiamenti sociali e ambientali e di reagire in modo proattivo e più responsabile per affrontare le criticità.
Cambiare le coscienze e sensibilizzarle al valore della sostenibilità dei comportamenti è, infatti, la vera chiave per migliorare nel lungo periodo la qualità della mobilità, dell’ambiente e della vita urbana. I temi del rinnovamento culturale, della comunicazione e della formazione saranno quindi centrali nel Biciplan.
La promozione della mobilità ciclistica assume, inoltre, un ruolo importante per lo sviluppo economico del territorio metropolitano, soprattutto in termini di indotto generato dalla bicicletta - la cosiddetta bikenomics - che include la produzione, la vendita, le infrastrutture e i servizi (supporto, accoglienza, sharing). Un grande vantaggio della bikenomics è il suo legame con il territorio, dove offre un’occupazione facilmente accessibile anche per lavori non specializzati, oltre che una influenza positiva sulle attività economiche locali (turismo, ristorazione, ecc.).